L’istituzione dell’osservatorio ornitologico della Provincia di Asti è ufficialmente avvenuta nel 2014, ha come scopo principale quello di realizzare uno strumento scientifico e gestionale atto a studiare il patrimonio di biodiversità del territorio Astigiano e quindi a contribuire a tutelare ed a migliorare la sopravvivenza dell’avifauna presente. Gli obiettivi specifici che l’Osservatorio Ornitologico si prefigge di realizzare possono essere così suddivisi:

1. Monitoraggio dettagliato dell’avifauna stanziale e migratoria presente sul territorio Astigiano;

2. Individuazione di siti importanti per specie con “status” sfavorevole e critico, per poter intervenire attivamente sulla loro protezione;

3. Ricerca di collaborazione reciproca tra ornitologi, Università, Enti Locali, aree protette, agricoltori/allevatori, per la stesura di un piano di miglioramento ambientale o perlomeno per la individuazione di interventi anche semplici ma determinanti per la sopravvivenza di certe specie;


4. Realizzazione di progetti di educazione ambientale rivolta alle scuole dell’astigiano per aumentare il loro interesse e le loro conoscenze affinché da adulti possano continuare questo importante cammino per la conservazione della biodiversità

5. Sensibilizzazione della popolazione alle tematiche ambientali affinché tutti siano a conoscenza delle difficoltà che molte specie ornitiche stanno incontrando negli ultimi anni;

6. Coordinamento dei singoli inanellatori autorizzati

7. Funzione di stazione di riferimento per l’attività di cattura ed inanellamento nella provincia di Asti.

IL METODO DI STUDIO

Il compito principale dell’ osservatorio, è quello di raccogliere più dati possibili sulla migrazione degli uccelli. Questa ricerca è sviluppabile tramite il metodo dell’inanellamento a scopo scientifico. Consiste nel catturare gli uccelli con apposite reti, misurare alcune biometrie (lunghezza dell’ala, del becco, del tarso), determinarne l’età e lo stato di salute e di conservazione. Le reti speciali, chiamate mist-net o reti-nebbia, sono montate da personale esperto in zone naturali che consentono questo tipo di ricerca. Successivamente i dati verranno inoltrati all’ ex-INFS (ora ISPRA), che è l’ente pubblico che gestisce i database dei dati scientifici in Italia. I dati raccolti sono utilizzati, ad esempio, per approfondire gli studi, che già si svolgono, sulle migrazioni, fenomeno che riguarda milioni e milioni di uccelli di tutti i continenti, dal piccolo colibrì alle grandi cicogne, ma non ancora del tutto chiaro. Presso il nostro centro l’attività di inanellamento a scopo scientifico è attiva dall’inverno 2004.